Il Comitato No Tangenziale risponde all’imprenditore Cereghini

Purtroppo la lettera dell’imprenditore Cereghini di Robecco sul Naviglio, apparsa sulla stampa locale, ci obbliga a una nostra risposta con precisazioni che riteniamo necessarie.
Innanzitutto vorremmo fare alcune considerazioni sul linguaggio con cui i Cittadini contrari alla Superstrada vengono definiti: “gruppuscoli; gazzarre e piazzate; hanno idee fantascientifiche del lavoro e del mondo; tutto chiacchiere e buonismo; cabaret; etc...”

Noi, Comitati No Tangenziale, ci siamo sempre sforzati di esprimere le nostre opinioni entrando nel merito dei problemi e non cercando di sminuire gli avversari con insulti gratuiti; se tutti ci sforzassimo in tal senso il dibattito sarebbe più costruttivo e sereno.
Si continua a ripetere che coloro che sono contrari alla Superstrada vogliono l’immobilismo (e sono contro il progresso…). In realtà i Comitati, oltre a raccogliere 13.572 firme di cittadini contrari al progetto ANAS, hanno da sempre fatto proposte per risolvere i problemi della mobilità del territorio, mentre in attesa della fantomatica Grande Opera non si è fatto nulla per migliorare le condizioni di viabilità locali.
Da sempre abbiamo sostenuto la necessità di eliminare i semafori di tutta la tratta sostituendoli con rotonde appropriate e nel caso specifico di Robecco di realizzare la circonvallazione del paese e adeguando il calibro della Strada 526, (il signor Cereghini potrebbe con questa soluzione risparmiare una decina di minuti per raggiungere la A4, come da lui voluto, ma con molti meno costi per la collettività). Rammentiamo infatti che il costo STIMATO AD OGGI è di 212,8 milioni di Euro a carico dello Stato, ossia di tutti noi.
Al signor Cereghini vorremmo invece fare presente che, se il progetto ANAS di Superstrada dovesse realizzarsi, sicuramente si riverserebbero sul territorio migliaia di TIR e automobili provenienti proprio dalla A4 per raggiungere il Sud Milano attraverso Robecco, Castellazzo de Barzi, Cassinetta, Albairate.
Come abbiamo già ripetuto più volte, non siamo contrari pregiudizialmente a tutte le infrastrutture ma riteniamo che ci debba essere un giusto rapporto tra costi e benefici, tra i risultati che si vogliono ottenere e il danno permanente che ne può derivare, il costo sproporzionato di quest’opera e gli opinabili vantaggi.
Per quanto riguarda la vocazione turistica e agricola dell’area, sarà possibile mantenerla a patto di valorizzare la sua attuale bellezza e produttività agricola.
Guardando le zone gravate da pesanti infrastrutture (e conseguenti urbanizzazione contigue) come ad esempio Trezzano sul Naviglio, non ci risulta che queste siano interessate da grandi flussi turistici.
Facciamo inoltre presente che insieme al “gruppuscolo” di oppositori hanno espresso parere contrario anche una buona parte di Commercianti e di Piccoli Imprenditori, consapevoli che la crisi attuale è dovuta a ben altre ragioni che non quella di mancanza di Infrastrutture e che la necessità locale è quella di riqualificare le strade esistenti.
A proposito poi della considerazione del signor Cereghini sulle piccole amministrazioni che dicono sempre NO a tutto e che non hanno ragione di esistere, vorremmo sommessamente far notare che il comune di Albairate, che insieme a Cassinetta ha portato avanti l’opposizione più decisa alla Superstrada, ha accettato sul suo territorio un grande impianto di compostaggio per rifiuti umidi. A questo riguardo i Comitati No Tangenziale non si sono mai opposti a questo impianto consapevoli che ogni comune deve fare la sua parte facendosi carico di un servizio utile per la comunità dell’intero territorio.
Al signor Cereghini che ci esorta a guardare oltre ai confini locali o nazionali, dicendo che chi si ferma è perduto, vorremmo ribattere che, come ci insegnano le nazioni più sensibili alle problematiche ambientali, il futuro e il progresso passano soprattutto dalla difesa del suolo e dalla ricerca di soluzioni innovative di trasporti e non certo nell’incremento del traffico privato. Infatti gli Italiani usano moltissimo l’auto poiché i servizi di trasporto pubblico sono obsoleti o inadeguati.
Da parte nostra condividiamo totalmente la frase citata dal prof. Salvatore Settis in un articolo apparso di recente su Repubblica: “l’unica vera grande opera di cui il paese ha urgentissimo bisogno – e che genererebbe moltissimi posti di lavoro – è la messa in sicurezza del territorio. Per imboccare questa strada manca l’ingrediente essenziale: un’idea di Italia, un’idea declinata al futuro”.

Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano