Emilia Romagna. Autostrada bocciata dal Ministero dei Beni Culturali: “Devasta il paesaggio”

REGGIOLO - Diciotto pagine dense di richiami e puntualizzazioni, per chiudere con un inequivocabile “parere negativo” al nuovo progetto sull’autostrada Cispadana. Parere autorevole, perché espresso che dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, anche sulla base della copiosa documentazione delle Soprintendenze regionali. Parere depositato a fine giugno, e rimasto finora tra gli incartamenti della Valutazione di impatto ambientale aperta al Ministero dell’ambiente, anche quella a dir poco delicata, specie da quando sono state scoperte, a margine dell’inchiesta sull’Alta velocità a Firenze, clamorose ed inquietanti forme di pressione “politica” per far passare il progetto. In questo contesto critico e delicato, facile a interpretazioni “dietrologiche”, il parere negativo del Ministero dei beni e attività culturali viene indicato come una delle molle che spingevano a inserire la Cispadana nello “Sblocca Italia” del governo Renzi, provvedimento chiamato a spazzare via questioni viste come ostacolo all’idea di sviluppo ancora oggi preminente. Come noto, nello “Sblocca Italia” la Cispadana non è stata inserita ma, all’indomani delle preoccupazioni espresse da quanti sono favorevoli all’autostrada che da Reggiolo arriverà a Ferrara, sono arrivate rassicurazioni, tra cui quelle del ministro Lupi, per il quale l’autostrada regionale (doveva essere la prima del genere), verrà statalizzata e presa in carico dal governo di Roma, sgravando quello di Bologna dalle polemiche e dalle contestazioni che da anni accompagnano questa opera da 1,4 miliardi (buona parte dei quali soldi pubblici; gli altri solo indirettamente pubblici, con un project financing). Nelle motivazioni del Ministero tornano buona parte delle questioni sollevate anche nelle conferenze pubbliche da comitati e cittadini, dando corso ad una “alleanza culturale” piuttosto inusuale quando ci sono di mezzo i più potenti mezzi dell’economia. «Il progetto dell’autostrada Cispadana viene ad incidere pesantemente sulle caratteristiche del paesaggio della pianura padana emiliana in alcune zone in cui esso è meglio conservato. L’orientamento est-ovest dell’autostrada tagliando un paesaggio dominato da segni prevalentemente nord-sud di alvei, dossi fulviali e paleoalvei, ne altera profondamente l’equilibrio diventando elemento di cesura morfologica (viabilità, canali, filari, trama fondiaria) storicamente unitaria. La criticità è resa più forte dai vincoli strutturali imposti dalle normative tecniche e di sicurezza (raggi di curvatura, pendenze, gestione delle intersezioni con la viabilità ordinaria e con la rete di scolo), che irrigidiscono il tracciato impedendo numerosi dei miglioramenti proposti dalla Direzione regionale e dalle Soprintendenze, frammentando la continuità del paesaggio agrario e costringendo l’autostrada a porsi per una grande percentuale del percorso in rilevato (mediamente da 2 a 4 metri sul piano di campagna, un’altezza superiore ai 2,5 metri per il 39% del percorso, ndr)... Per attenuare l’impatto paesaggistico, il tracciato avrebbe dovuto invece svilupparsi prevalentemente a livello dell’esistente piano di campagna». Seguono numerose altre motivazioni più specifiche, legate a singole aree interessate, da Ferrara a Reggiolo. Il parere, va detto, non sarà necessariamente vincolante per la valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’ambiente. Tantomeno nell’ottica di una strategia politica che considera queste valutazioni solo fastidiosi ostacoli, da superare. (a.se.)

Fonte: Gazzetta di Reggio