Perché abbiamo marciato per il clima

Sono anni che le associazioni ambientaliste lanciano inascoltate l’allarme sul rischio dei cambiamenti climatici. Sono state accusate di catastrofismo e di incapacità di adeguarsi alle realtà e alle esigenze economiche.

Ora i potenti del mondo, tra cui i maggiori responsabili dell’inquinamento del pianeta e le conseguenti catastrofi ambientali, si trovano a Parigi per affrontare scenari che ormai nessuno osa più negare: le attività umane stanno concretamente modificando il clima e lo stanno facendo con una velocità che sembra inarrestabile. Il Papa stesso con la sua enciclica e con continue esortazioni ha lanciato un grido di allarme che non può e non deve essere ignorato.

I Comitati No Tangenziale, sulla stessa lunghezza d’onda delle associazioni ambientaliste, sono consapevoli che per fermare o almeno rallentare i meccanismi che stanno modificando il mondo sia necessario uno sforzo per cambiare lo stile di vita e l’approccio riguardo alle questioni ambientali. I temi fondamentali sono quelli connessi al risparmio di energia e acqua ma anche quelli legati alla necessità di fermare il consumo di suolo. Dobbiamo cercare in tutti i modi di diminuire la nostra dipendenza dai combustibili fossili e puntare ad una mobilità sostenibile privilegiando l’utilizzo del mezzo pubblico rispetto all’uso dell’auto privata.

Per questo la nostra battaglia di sempre contro le nuove superstrade e tangenziali ci è sembrata coerente e perfettamente in linea con i temi della Marcia per il Clima di domenica 29 novembre.

Per questo abbiamo aderito all’appello internazione di marciare per il clima.

Abbiamo marciato da Abbiategrasso a Robecco lungo l’alzaia del Naviglio Grande. Eravamo tanti, famiglie con bambini, a piedi o in bicicletta, consapevoli della necessità e del dovere di dare un segno visibile che facesse riflettere anche i meno attenti sui cambiamenti climatici già in corso e su ciò che potrebbe accadere.

Ringraziamo tutti i partecipanti che hanno dedicato la giornata di domenica a questo evento che, insieme alle altre 2300 marce in 175 paesi, vuole essere un invito a chi sta discutendo a Parigi di pensare per una volta non solamente agli interessi economici ma anche al futuro della nostra casa comune: il Pianeta Terra.

Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano