Smog, inquinamento 34 volte oltre i limiti: nel 2015 Milano è già fuorilegge


La città esaurisce il bonus della Ue per gli sforamenti consentiti in un anno. Peggio del 2014 ma meglio degli inverni precedenti. Nonostante la fine della Provincia restano i divieti anti-smog

È questione di ore perché Milano esaurisca il bonus dei 35 giorni concessi dall’Europa per sforare la soglia del Pm10. Sabato 28 febbraio le centraline dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, l’Arpa, hanno superato il limite dei 50 microgrammi per metro cubo d’aria per il 34esimo giorno dall’inizio dell’anno, e solo oggi si saprà se ieri è stato il 35esimo giorno o se lo sarà oggi, dato che gli esperti prevedono giorni di accumulo di inquinanti nell’aria. Dopo un anno, il 2014, di grazia e di piogge eccezionali la città torna indietro negli anni quando storicamente il bonus dell’Unione Europea, che dovrebbe valere per tutto l’anno, a febbraio viene già ampiamente consumato: tra il 2006 e il 2013 era andata peggio per pochi giorni.
Le centraline lo certificano con 24 ore sfasamento ma il giorno numero 35 è arrivato. Cambia poco, importa che le polveri sottili se non vengono spazzate dalla pioggia restano in circolo nella nostra aria. Secondo l’Europa siamo fuorilegge. Una trasgressione, l’ennesima, che non fa che aggiungersi ai riflettori già puntati negli anni passati sul nostro Paese, che hanno portato anche a procedure d’infrazione, all’obbligo di correre ai ripari con politiche virtuose e al rischio di multe. Anche nelle dieci centraline provinciali, sabato, i limiti medi erano oltre il valore di 65 microgrammi.
È in base a queste rilevazioni anche nell’hinterland che finora scattavano i divieti antismog coordinati da Palazzo Isimbardi al decimo giorno di sforamento consecutivo. Quel protocollo, in sostanza, che bloccava i diesel Euro 3 nei Comuni che aderivano. Ora che la Provincia è defunta, la competenza è della Città metropolitana: la delega all’Ambiente è tra quelle da distribuire, oggi è ancora nelle mani del sindaco Giuliano Pisapia.
«Il protocollo resta in vigore, al decimo giorno scatta e inviteremo i sindaci ad aderire», assicura Pierfrancesco Maran, assessore comunale all’Ambiente. Che sul tema inquinamento in città ricorda che «siamo tornati ai livelli del 2013, che era il secondo anno migliore di sempre dopo il 2014, quando il meteo ha inciso in modo importante: il trend del Pm10 è di miglioramento costante, bisogna andare avanti nelle strategie strutturali impostate nella riduzione del traffico e nel miglioramento delle caldaie. L’aria che respiriamo oggi è migliore di cinque anni fa ma la partita non è affatto vinta».
Gli ambientalisti chiedono interventi per ridurre la presenza di auto: «Abbiamo già sforato nonostante a gennaio e febbraio abbia piovuto oltre la media — fa notare Damiano Di Simine, presidente lombardo Legambiente — . Il vero nodo è la mobilità, siamo la Regione più motorizzata d’Europa con il 20 per cento di veicoli in più della media. C’è un milione di auto di troppo in Lombardia: la Regione entro il 2020 dovrebbe eliminarle». Come? «Ci sono ancora troppo poche alternative all’auto privata — incalza Di Simine — Servono investimenti più efficienti nel trasporto pubblico anziché buttare via i soldi in strade e autostrade inutili».
La questione non riguarda soltanto il numero di giorni in cui il Pm10 ha superato la soglia di legge ma anche la media delle concentrazioni: 56 microgrammi contro i 40 stabiliti sempre dall’Europa come limite massimo. La Regione, che ha la competenza sulle politiche per la qualità dell’aria, ammette con l’assessore all’Ambiente, Claudia Terzi, che «c’è tanto da fare, il nostro Piano regionale per l’ambiente va in questa direzione ma scontiamo una configurazione territoriale difficile di cui l’Europa deve tener conto». E alla richiesta degli ambientalisti sul trasporto pubblico? «Sono richieste giuste — dice Terzi — ma ci vogliono i soldi e Roma ci ha appena tagliato un miliardo». Sul futuro, c’è da decidere la data dello stop ai diesel Euro 3 nella zona lombarda più critica per lo smog, inizialmente ipotizzato per quest’anno, poi nel 2016, poi non si sa. Una misura che sarà anche poco popolare, ma che, dice Terzi, «si farà per forza perché è fondamentale per la lotta all’inquinamento».

Ilaria Carra
2 marzo 2015
milano.repubblica.it