Superstrada Ozzero/Magenta nell’anno del Covid 19

Ci sarebbe piaciuto, in questa triste estate 2020, non dover intervenire nuovamente sulla ormai annosa questione “Superstrada Ozzero Magenta”.

Purtroppo ci è capitato di leggere su vari settimanali locali una tale quantità di dichiarazioni a vanvera, fatte da diversi personaggi pubblici, che ci sentiamo in dovere di chiarire e precisare alcuni concetti affinché la cittadinanza non sia vittima di vere e proprie fake news.

Il nuovo ponte sul Ticino a Vigevano, finanziato dalla Provincia di Pavia e tuttora incompiuto nella sua fase finale (mancano sempre gli ultimi 22 metri) non è stato progettato in funzione della Superstrada, ma bensì per il raddoppio della ferrovia Milano – Mortara (il ponte attualmente in esercizio è di proprietà delle Ferrovie). Infatti la progettazione e i lavori di realizzazione sono precedenti al progetto ANAS di Superstrada. Non possiamo che augurarci che il nuovo ponte venga terminato poiché propedeutico al raddoppio della ferrovia e della ciclabile “Traccia Azzurra”.

Non è vero che non esistano alternative alla Superstrada per quanto riguarda il problema di attraversamento di Robecco. Sono state fatte nel corso degli anni proposte alternative inspiegabilmente ignorate dalle varie amministrazioni che si sono succedute. Il comune di Robecco non è mai stato disposto a approfondire soluzioni diverse dalla Superstrada.

La ciliegina sulla torta è poi stata la dichiarazione del delegato territoriale di Assolombarda, sempre disposto ad aprire nuove strade (e tenere aperte le fabbriche nella emergenza acuta del Covid-19). Ci deve spiegare perché una strada non realizzata da Ozzero a Magenta (che non va a Milano) ci farebbe perdere 162 milioni di Euro. Ci piacerebbe sapere quali fabbriche hanno chiuso a causa della mancata realizzazione di questa infrastruttura e quali, con nome e cognome, non hanno aperto per lo stesso motivo. Ma sarebbe anche interessante sapere quali fabbriche hanno trasferito le loro lavorazioni all’estero lucrando sui costi inferiori di mano d’opera e lasciando a casa i lavoratori locali, senza prospettive di reinserimento nel tessuto lavorativo regionale. Queste fabbriche hanno trasferito le loro lavorazioni all’estero a causa della mancanza della Superstrada Ozzero/ Magenta? Cerchiamo di essere seri!

Una precisazione sulla sentenza del TAR di fine gennaio che ha annullato la delibera del CIPE. Non è vero che i ricorsi presentati al TAR Lombardia sono stati accolti per quello che viene definito semplicemente un “vizio di forma”. La mancata Valutazione di Impatto Ambientale è stata considerata motivo prioritario e quindi sufficiente per annullare la delibera del CIPE. La VIA non è un mero passaggio burocratico come si vuole far credere ma è fondamentale per decidere se un progetto è corretto e se non esiste una alternativa più efficace e meno impattante; è lo studio indispensabile per valutare quale impatto ha un’opera sul territorio e quali vantaggi ne trae in rapporto ai danni che potrebbe causare. E’ stato gravissimo che si sia cercato di eludere questo passaggio.

L’opera sarebbe stata inserita tra quelle prioritarie in vista delle Olimpiadi 2026. Prima o poi qualcuno potrebbe comunicare ai cittadini quale vantaggio porterebbe alle Olimpiadi invernali 2026 una Superstrada che porta da Ozzero a Magenta passando da Abbiategrasso, Albairate, Cassinetta, Robecco? Chi, o meglio quante persone e da dove, usufruirebbero di questa eventuale infrastruttura per recarsi nei luoghi assegnati alle Olimpiadi invernali?

Un recente rapporto dell’ISPRA conferma l’enorme consumo di suolo del Nord Italia e della Lombardia in particolare. L’inquinamento della pianura Padana, la pandemia Covid19 e i cambiamenti climatici che potrebbero mettere a rischio la nostra stessa sopravvivenza sulla Terra ci dovrebbero insegnare molte cose. Negli ultimi 20 anni il mondo è cambiato profondamente, viene universalmente riconosciuta la necessità di un cambio di paradigma. Il concetto di progresso è mutato. Lo sviluppo, anche strettamente economico, non è più legato al cemento.

Oggi Il nuovo paradigma è “più ambiente = più sviluppo”. Non è così difficile da capire!

Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano