Tangenziale utile o semafori inutili? (di Alberto Negri)

Il vero problema rispetto alla tangenziale Vigevano-Malpensa non è tanto il consumo di suolo, in quanto più consumato di così dopo anni di cementificazione inutile e assurda (fra poco gli appartamenti invenduti supereranno quelli venduti) non si può, ma è il fatto di chiedersi se davvero serve, se davvero può essere così utile come sostengono i fautori. Se osserviamo con attenzione, in realtà gli unici nodi problematici dal punto di vista del traffico sono via Dante e la Abbiategrasso-Baggio. Quest’ultima lo è soprattutto da quando le amministrazioni comunali di Albairate e di Cisliano invece di predisporre rotonde hanno messo dei bei semafori blocca traffico, alla faccia dei pendolari in auto che devono ogni giorno percorrere questa via crucis obbligatoria per entrare a Milano o per immettersi sulla tangenziale ovest o est.Se pensiamo invece a via Dante sarebbe interessante capire chi ha avuto la bella idea di aggiungere una nuova inutile rotonda.

Qualcuno dice Albetti, qualcuno dice Arrara. Di fatto sembra essere stata messa apposta per rendere ancora più difficoltosa la vita di chi deve percorrere via Dante per motivi di lavoro ogni giorno. I soliti maligni, che a volte però ci azzeccano, dicono che in questo modo si rende ancora più necessaria la costruzione di una tangenziale esterna, per l’appunto la Vigevano-Malpensa.In pratica l’obbiettivo della rotonda sarebbe quello di peggiorare il traffico per dire ai cittadini: vedete come serve una nuova strada per uscire dalla trappola infernale che vi abbiamo apparecchiato.

Invece per risolvere il problema dell’attraversamento di via Dante con le bici o ai pedoni basterebbe un passaggio sopraelevato come è stato realizzato, per esempio, a Vittuone nelle vicinanze del Destriero. Con un costo contenuto si sarebbe potuto risolvere questo problema e facilitare così l’uso della bicicletta.Ma si sa che le soluzioni più semplici e meno costose difficilmente vengono prese in considerazione.Inoltre a cosa serve un’altra strada in direzione della Malpensa se il traffico automobilistico diretto a questo aeroporto è il più inesistente di tutta la zona.In realtà c’è un po’ di traffico a Robecco nelle ore di punta, ma qui si potrebbe intervenire con un allargamento del ponte sul Naviglio, invece di due marciapiedi ne basterebbe uno e soprattutto basterebbe mettere un divieto di svolta a sinistra dopo il ponte per non rendere scorrevole il traffico. Chi deve girare sulla strada per Ponte Vecchio che costeggia il Naviglio lo potrebbe fare con una piccola rotonda collocata in fondo alla strada dove ci si immette a destra per Castellazzo. Anche questo sarebbe un intervento veloce da realizzare e a basso costo.

Eppure una bella tangenziale porta anche guadagni.Sì, ma non per i cittadini ma per quei pochi fortunati,privati o immobiliaristi, che possiedono quei terreni sui cui dovrà passare la strada. Non mi sembra però questa una buona ragione per indurre a spendere in tempi di crisi centinaia di milioni della collettività. Arricchire chi è già ricco non credo sia un valore aggiunto al bene comune della città. In questi ultimi anni le speculazioni sui terreni che da agricoli diventano edificabili hanno già contribuito a creare ricchezze immense e immonde. Ci sarebbe da scrivere un libro nero su tutte le speculazioni che dai tempi della giunta Agosti DC-PSI fino ad oggi sono state fatte. Ci sono geometri in città che se un giorno decidessero di pentirsi e raccontare tutto quello che conoscono e hanno visto verrebbe fuori la storia di una Abbiategrasso che è tutto fuorché una città slow.

Ma tornando al problema della Abbiategrasso-Baggio, che in effetti nelle ore di punta è bloccata, si potrebbe anche qui intervenire eliminando innanzitutto i semafori (ognuno pro domo sua) e allargando la strada, dove possibile, per agevolare con una corsia in più il sorpasso.Ma il vero nodo che un’Amministrazione attenta al bene comune dovrebbe affrontare e cercare di risolvere è quello relativo al trasporto pubblico in generale.Questo vuol dire mettere al centro della propria azione politica la questione mai risolta della ferrovia Milano-Mortara.Se ci fossero treni ad alta velocità come ci sono in tutte le città europee, dove chi abita in provincia può raggiungere il centro della metropoli in pochi minuti, il problema di aggiungere nuove nuove strade non esisterebbe nemmeno. Invece qui da noi si continua a perseverare nel diabolico vizio di costruire strade su strade. Ogni strada in più stimola l’uso dell’auto con tutti i “benefici” che ne derivano per la nostra salute fisica e mentale.

Si fanno grandi battaglie con raccolta di firme per una strada inutile e nessuno pensa a grandi battaglie per chiedere treni ad alta velocità che ti portino a Milano in dieci minuti, per lavorare o anche per divertirti, per andare a teatro o al cinema.E’ ora che i sindaci scendano in campo per una grande battaglia di civiltà sul trasporto pubblico e non per incrementare quello privato delle auto. Aggiungere strade vuol dire aggiungere centri commerciali che lungo le strade trovano terreno fecondo per svilupparsi, alla faccia del piccolo commercio locale, vuol dire consegnare ai nostri figli non pertiche di terreno agricolo su cui coltivare il proprio futuro, ma pertiche di cemento dentro cui andare a incanalarsi in file eterne.Non volere strade inutili non significa fare dell’ecologismo militante, non è integralismo verde, non è idealismo obsoleto, ma significa solo portare avanti un po’ di buon senso e un po’ di speranza per chi in futuro dovrà vivere in questo territorio.Del resto lo stesso PD, sia a livello di militanti che a livello di direzione,si era sempre espresso, proprio in nome di queste idee di cui ho appena parlato, contro nuove strade e tangenziali sul nostro territorio, mentre a ragion veduta si parlava tanto anche della necessità di piste ciclabili.

Oggi che il PD governa la città come partito di maggioranza deve essere coerente con quelle idee che se erano valide quando ci si opponeva alla giunta Albetti di centrodestra, considerata amica dei costruttori e dei cementificatori, ancora di più lo devono essere oggi quando finalmente ci si può esprimere livello decisionale.

Fonte: Zyme - Associazione Politico Culturale - www.zyme.mi.it
Data: 5.10.2014