Tira una brutta aria

DIFENDERE IL NOSTRO TERRITORIO DALLA DEVASTAZIONE

Questo deve essere il presupposto di partenza per le prossime elezioni

Le persone vogliono capire e sapere

Cosa vediamo noi, cittadini e cittadine, del territorio, forse per poco tempo ancora:

per ora vediamo campi, alberi, fontanili, rogge, canali, risorgive insomma tutto il meraviglioso paesaggio, eredità che da secoli rende bello, ricco e unico questo angolo di Lombardia.

È pur vero che questo paesaggio è costellato qua e là da brutture, scheletri di capannoni industriali ed edifici commerciali spesso vuoti e abbandonati al degrado, monumenti cadenti di una mentalità predace e speculativa, ma nonostante ciò c’è ancora tanta campagna e tanta bellezza.

Tutto ciò probabilmente non è stato mai visto dal commissario governativo Eutimio Mucilli (esecutore della volontà di procedere con il progetto della Superstrada Ozzero Magenta) paracadutato da ANAS su territori che non conosce e non vuole conoscere, visto che non si è sentito in dovere di incontrare i rappresentanti dei territori resistenti contro il progetto, ma soltanto chi fortemente vuole questa infrastruttura.

Più volte abbiamo suggerito soluzioni viabilistiche molto meno costose, molto meno impattanti e molto più adatte a risolvere i problemi di viabilità locale in tempi brevi. Ma nonostante che di tutto questo sia al corrente anche il più sprovveduto degli amministratori locali, il futuro prossimo che viene prospettato ai cittadini non è nient’altro che l’ennesima colata di asfalto e cemento sul loro territorio.

Cosa vedono molti politici e amministratori:

vedono “inutili campi vuoti” che secondo il retrogrado concetto di sviluppo devono essere in qualche modo riempiti.

Il terreno agricolo non è più visto come il bene che ci fa respirare e ci nutre, ma come una piattaforma da sfruttare.

Il grave inquinamento atmosferico che fa della pianura Padana uno dei luoghi più tossici e pericolosi per la salute in Europa; i cambiamenti climatici che mettono a rischio la sopravvivenza stessa dell’umanità sul pianeta, la necessità di produrre energie alternative e sostenibili, di trovare nuovi modi di spostarsi e consumare, non scalfiscono le granitiche certezze di chi pensa ancora che il progresso sia costruire nuove infrastrutture e nuovi parchi commerciali in un territorio già molto affollato da questo tipo di cemento.

In aggiunta, la sciagurata realizzazione di parchi commerciali di grandi dimensioni svuoterebbe il centro storico di Abbiategrasso dei negozi e locali che lo rendono ora vivo e piacevole.

Il banale buon senso consiglierebbe di astenersi dal consumare altro suolo vergine.

Cosa vedranno i cittadini che, in alcuni comuni dovranno votare per il rinnovo delle amministrazioni comunali?

Riusciranno a vedere chiaramente attraverso la nebbia dell’ambiguità dei programmi elettorali e sapere cosa i candidati effettivamente prospettano per i loro territori?

Sarebbe bello che coloro che ci governano, per una volta, si sforzassero di guardare oltre il loro ombelico e oltre il giorno delle elezioni, e pensare seriamente al bene dei cittadini, portando avanti programmi che non abbiano come premessa la futura distruzione e devastazione ambientale delle magnifiche zone in cui abitiamo e che vorremmo preservare per le future generazioni.


Comitati No Tangenziale
del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano

Rete di Salvaguardia Territoriale