Un saluto a Giulia Maria Crespi

Ci sono persone che scompaiono e lasciano un lascito così grosso e importante che non possiamo esimerci dal ringraziarle e ricordarle per tutto il lavoro fatto per l’ambiente, il paesaggio, l’agricoltura e i beni culturali del nostro paese.
Giulia Maria è stata donna di grandi passioni, forte, determinata un esempio per tutte noi.
L’ho incontrata più volte ed è stata per me stimolo e ispiratrice, modello di battaglie ambientali e di impegno civile.

C’è una storia che mi piace ricordare e che mi è tornata alla mente questa mattina.
Anni fa, prima dell’Expo il Fai organizzò a Milano una serie di eventi denominati Via Lattea in collaborazione con il Parco Agricolo Sud Milano e le associazioni di categoria; escursioni nelle cascine in bicicletta e nei punti Parchi alla scoperta del territorio.
Un giorno Paola Santeramo di Cia Milano, ci chiese di partecipare a un incontro di preparazione per un allestimento di vendita di formaggi e latticini nei pressi di Piazza dei Mercanti, avremmo potuto riempire di significati questo evento che portava alla ribalta il Parco Agricolo Sud Milano e io, forte dell’appoggio del Fai, studiai un cartello in cui la Via Lattea e la salvaguardia delle cascine si poneva come risposta alla cementificazione dello “storico” Progetto Anas della Vigevano Malpensa.

Però Paola mi disse che Giulia Maria voleva che qualcuno portasse una vacca da latte in Piazza dei Mercanti.
Bene, ma chi poteva portarla? Visto che nessuno si faceva avanti mi presi l’impegno di farlo io, non sapendo a che cosa sarei andata incontro.

Così scelsi una vacca molto bella, addestrata per le fiere zootecniche, e chiesi a mio figlio di aiutarmi a trasportarla con il van dei cavalli perché non sarebbe stato facile avere i permessi per un camion più grosso.
Naturalmente la cosa non fu semplice, attrezzammo poi un box con paglia, l’acqua, il foraggio per la giornata.

La piazza si riempì di gente, molti si fermavano stupiti, facevano domande, ma purtroppo qualcuno protestò, ci chiese perché avevamo pensato di portare una vacca in un posto che non era per lei usuale, qualcun altro ci disse che quella vacca era troppo magra e che non le davamo da mangiare.
Provammo a spiegare che la vacca da latte si presenta così e in fondo lei era molto curiosa e divertita.
Insomma tra una fatica e l’altra vidi arrivare Giulia Maria e avvicinandomi, emozionata, le chiesi se era contenta che eravamo riusciti a soddisfare la sua richiesta.
Lei osservava pensierosa e poi mi disse: “Ma questa vacca non ha le corna!!!”
O povera me!!! Mi ero dimenticata che lei allevava i suoi animali secondo i principi della biodinamica e quindi senza eliminare le corna quando sono piccoli.
Così dopo un po’ ricaricammo la vacca sul van per ritornare a casa, e lei che probabilmente sentiva che l’ora della mungitura era ormai prossima pensò bene di mettere la testa fuori dal telo dell’abitacolo e incominciò a muggire rumorosamente in mezzo al traffico del centro di Milano!!!
Insomma un’esperienza particolare!!!

Cara Giulia Maria, grazie per l’immenso patrimonio artistico che hai salvaguardato, terremo cari i tuoi insegnamenti.

Renata Lovati / Donne in Campo Lombardia / Cascina Isola Maria