Tangenziale: “Abbiategrasso Bene Comune” è contrario

Intervento di Abbiategrasso Bene Comune: A. Zorza, M. Pieri, P. Russo, A. Giacobbe

Il 2015 è alle porte e la nostra città si prepara a entrare a fare parte del progetto Expo a pieno ritmo. Una delle minacce per il nostro territorio rischia di essere il progetto di superstrada Milano-Malpensa che da oltre dieci anni mette in pericolo la tutela del Parco del Ticino e del Parco Sud.
La politica locale e regionale cerca di far passare il messaggio che questa grande opera sia qualcosa di sostenibile, un'occasione irrinunciabile per l'abbiatense. La realtà racconta invece di un polmone verde che ne uscirà indebolito e di un settore agricolo che subirà ulteriori danni. Ed ecco allora che nonostante le pressioni di vari comitati, il PD e Forza Italia si sono espressi in modo favorevole alla superstrada, grazie anche alle rassicurazioni del Governatore della Lombardia Maroni. Una decisione presa senza considerare che il progetto di ampliamento aeroportuale di Malpensa sia ormai tramontato, e che quindi la nuova tangenziale rischi ormai di diventare solamente oggetto di speculazioni da parte di pochi privati e non un'arteria utile ai fini della circolazione automobilistica.
Riteniamo quindi sia opportuno provvedere a una riqualificazione dei collegamenti esistenti, cercando di risolvere quei problemi di viabilità che da anni persistono in via Dante (nel tratto che collega Abbiategrasso a Vigevano), sulla strada per Robecco e sulla Milano-Baggio. Inoltre, non molto tempo fa, ci eravamo già espressi in merito alla situazione della mobilità sostenibile, ed in particolare alla situazione della direttrice ferroviaria Milano-Mortara. Per quale motivo l'amministrazione non intende adoperarsi per ottenere il prolungamento del raddoppio? Oggi la mentalità spregiudicata del consumismo ci porta a preferire qualcosa di nuovo e costoso (come la nuova tangenziale), a scapito di ciò che funziona meno bene (le strade già esistenti e la linea ferroviaria). I nostri nonni ci hanno insegnato che ai loro tempi le cose venivano aggiustate, e per questo duravano di più. Quando si renderanno conto che il cemento non si mangia forse sarà troppo tardi.

Fonte: Eco della città